29 marzo, 2007

1967 Sgt. Pepper’s e dintorni - conferenza - IASPM

...ancora un annuncio di conferenze.....





30 marzo – 4 aprile 2007
1967. Sgt. Pepper’s e dintorni
Progetto realizzato con la consulenza scientifica della sezione italiana della IASPM
(International Association for the Study of the Popular Music)

Conservatorio Statale di Musica “Arrigo Boito” – Parma
in collaborazione con:
Fondazione Teatro Due – Parma
Istituzione Casa della Musica – Parma
Università degli Studi di Parma – Sezione di Musicologia
Angelica Festival Internazionale di Musica – Bologna


Quarant’anni fa la musica cambiò. E se non fu una rivoluzione, certo le
somigliava parecchio. Di quei cambiamenti tutti, ancora oggi, subiamo le
conseguenze quotidianamente, non appena accendiamo la radio e,
immancabilmente, qualche scheggia di musica rock o pop ci giunge
all’orecchio. Il Conservatorio Arrigo Boito di Parma ha scelto di ricordare questo
rivolgimento storico della musica del secolo scorso con un progetto pensato con
la consulenza scientifica della sezione italiana della IASPM (International
Association for the Study of the Popular Music) e realizzato in collaborazione
con diversi partners attivi a Parma e in Emilia Romagna nel campo della
formazione e della cultura e dello spettacolo: la sezione di Musicologia
dell’Università degli Studi di Parma, l’Istituzione Casa della musica, la
Fondazione Teatro Due e Angelica Festival.
Tra il 1966 e il 1967 il mondo musicale fu bombardato da una raffica dirompente
di novità: i Beatles pubblicarono Revolver e Sgt. Pepper’s, Dylan con Blonde on
Blonde compì la sua controversa svolta elettrica, mentre nuovi gruppi e artisti
facevano il loro debutto discografico. Nel ‘66 debuttano Frank Zappa & the
Mothers of Invention, Jefferson Airplane, Cream. Nel ’67 è la volta di Jimi
Hendrix, Doors, Grateful Dead, Velvet Underground, David Bowie, Pink Floyd,
Janis Joplin, per citare solo i principali.
Il progetto vuole sottolineare la rilevanza culturale e storica di una realtà
musicale che solo raramente nel nostro paese trova spazio nell’ambito
accademico dell’insegnamento e della ricerca. Inutile girarci attorno: la musica
rock e pop nei Conservatori e nelle Università è tuttora un campo fortemente
trascurato, quando non apertamente osteggiato. Eppure, piaccia o no, non si
può più rinviare oltre il compito di studiare e capire più a fondo questa musica
che ha trasformato il nostro immaginario sonoro.

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