20 ottobre, 2006

Scienza: un paio di riflessioni sui Nobel 2006

Due chiacchiere sui nobel, il maggior premio internazionale per la scienza e la letteratura.

La prima riflessione è: come quasi sempre dominio americano. In più... dominio delle solite 5 o 6 università americane di punta:

Per la fisica il premio è diviso in due tra un fisico George F. Smoot dell'Università di Berkeley (PhD al MIT) e John C. Mather della Nasa (PhD a Berkeley).

Per la chimica: Roger D. Kornberg, un ricercatore di Stanford (MA a Harvard)


Per la medicina, Andrew Z. Fire di Stanford e Craig C. Mello dell'Università del Massachusset (PhD a Harvard).

Per l'economia il premio lo ha preso Phelps della Columbia University di NYC (PhD a Yale).

Discorsi a parte per la letteratura e per la pace toccati ripetitivamente allo scrittore turco Pamuk e a Muhammad Yunus, fondatore della Grameen Bank, l'istituzione che 25 anni addietro ha inventato il micro credito.

Non vorrei essere eccessivamente duro, ,a scrivere e fare del bene lo si fa nei paesi poveri, produce conoscenza invece è una cosa che si fa sempre negli stessi posti, ovvero in quelle 4 o 5 università americane: Stanford, Columbia, Yale, Berkeley, Harvard.

Ecco qui a seguire la classifica delle migliori università del mondo dell'Academic Ranking of World Universities

1- Harvard Univ.
2- Univ. Cambridge
3- Stanford Univ.
4- Univ. California - Berkeley
5- Massachusetts Inst. Tech. (MIT)
6- California Inst. Tech.
7- Columbia Univ.
8- Princeton Univ.
9- Univ. Chicago
10-Univ. Oxford

Yale è all'11mo... la prima italiana è la Sapienza al 100mo posto.

Ulteriore osservazione sul premi per la pace: ha vinto l'"inventore" del microcredito, un idea apparentemente banale (prestare 100 dollari per fare lavorare un piccolo artigiano del terzo mondo) ma socialmente rivoluzionaria. C'è veramente da brindare e apprezzare il buon occhio del collegio di Svezia.

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