31 agosto, 2006

Copyright: Apple iTunes retribuisce giustamente gli artisti?

Pare proprio di no. Come racconta il sito critico nei confronti di Itunes downhillbattle.org. Se infatti Itunes si è imposto come nuovo e efficace strumento per avvicinare l'industria discografica agli ascoltatori internauti, altrettanto non ha fatto per riportare al centro economico della discografia gli artisti.

Infatti, secondo downhillbattle.org per ogni brano scaricato da iTunes, dal
costo di 99 centesimi, solo 11 finirebbero nelle tasche degli artisti
mentre 35 centesimi finirebbero nelle tasche di Apple e 53 in quelle delle
major discografiche. Se poi consideriamo che nella maggior parte dei casi
dal guadagno degli artisti vanno scalati parte dei costi di registrazione e
di produzione degli album... beh, agli artisti resta quello che restava nel
convenzionale quadro di rapporti con le major nell'era pre-internet.

Allora, politicamente, che dire di Itunes? Certamente non che l'acquisto di
musica attraverso il sito permetta agli artisti di guadagnare quei soldi che
non ottengono attraverso la distribuzione illegale attraverso il file
sharing. Apple insomma è diventato un ennesimo filtro presente
nell'industria culturale che favorisce i grossi colossi industriali e che
ben poco rispetto mostra per gli artisti e i creativi della musica.


30 agosto, 2006

Industria: Spiralfrog, la musica cambia musica, da negozio virtuale a radio commerciale

Ieri 29 Agosto è stato presentato il nuovo servizio di musica online SpiralFrog, che inizierà a distribuire musica a partire da fine anno in USA con una formula nuova e vecchia allo stesso tempo: a differenza di Itunes, Napster 2 e atri servizi SpiralFrog rilascera gratuitamente la musica del catalogo di delle grandi major. E però, come è costume della maggior parte dei servizzi internet (compreso il server di questo blog), le entrate saranno garantite dalla pubblicità proposta ai navigatori del sito.




Quello di trasformare la circolazione della musica legale in internet dal modello del negozio tradizionale (Itunes) a quella della radio commerciale (progetto Spiralfrog) è un passo inevitabile dello svuluppo di questo tipo di servizi. Per un verso esistono dati che affermano che in internet ogni 40 pezzi di musica scambiati, solo uno lo è legalmente (e già mi pare una sovrastima del legale). L’illegalita continua insomma a imperare sovrana anche a fronte di un successo economico e di immagine come Itunes. E’ ben difficile reimbrigliare i cavalli (e che cavalli!) una volta che sono scappati dalla stalla. Per un altro verso, i formati musicali tradizionali non sembrano sparire, seppure è vero che l’industria discografica attraversa una profonda crisi. Alcune persone rispolverano i vinili di casa, altre continuano a non riuscire a fare a meno del cd originale del cantante preferito, altre ancora continuano a comprare musica, seppure in contresti differerenti, magari direttamente dall’artista al concerto dal vivo, o al limite, per fare un regalo a amisci e parenti.

In ogni caso, mentre ben pochi sarebbero felici di sostituire “veramente” le nostre pile di dischi e cd con un po’ di hard disk esterni, siamo invece ben contenti di non registrare più in cassetta le classifiche delle trasmissioni radiofoniche, ma di spostare carlelline all’interno dei computer di casa. Anche a costo di un po’ di pubblicità di troppo.

29 agosto, 2006

Etica: Graduatoria ecologista delle tecno-imprese

Greenpeace ha realizzato un rapporto sulla condotta più o meno ecologica
di 14 delle più più note imprese multinazionali dell'elettronica, tra cui Motorola, Lenovo (IBM cinese), Nokia, Toshiba e Apple.

Il rapporto (in pdf) è disponibile a questo link:




In breve...

1) nessuna delle imprese considerate arriva alla sufficienza in base ai
criteri considerati, che riguardano due aspetti particolari: la qualità
e l'uso dei componenti chimici e la responsabilità dell'impresa nella
comunicazione e nello smaltimento dei rifiuti elettronici.

2) Le prime in classifica sono Nokia e Dell. La prima sorprende poco... Per
quanto multinazionale la Nokia è un impresa con base in Finlandia e ci
si aspetta attenzione verso questi temi. Dell - il primo produttore americano
di personal computer - stupisce un po' di più, e ben venga.

3) La Apple di Steve Jobes, che fa tanto trendy e si presenta come impresa
dinamica e attenta a ciò che succede in giro, non arriva che al quart'ultimo
posto della graduatoria... Che aggiungere...

Infine,
4) piano piano si muove qualcosa sul versante dei problemi
dell'ammasso di spazzatura hi-tech che produciamo quotidianamente. Secondo l'Unione europea è il genere di spazzatura con il tasso di aumento più
elevato... In California i rivenditori di telefonini devono recuperare
quelli usati per avviarli ad uno smaltimento specifico... All'università
canadese in qui ora mi trovo (McGill) organizzano raccolte centralizzate di tutti i rifiuti hi-tech di studenti, professori e staff almeno una volta l'anno. E voi quanti telefonini, computer, batterie avete ancora in casa o avete
buttato come comuni oggetti?

E quando dovete disfarvi delle tecnologie, dove le buttate?

28 agosto, 2006

Conferenze: Scienza e tecnologie, Trento 11\12 Settembre


Università degli Studi di Trento
Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale
Graduate Conference

Organizzare scienza e tecnologia: Pratiche e prospettive di ricerca

Trento, 11-12 Settembre 2006

La critica delle diverse forme di determinismo tecnologico,unita a una maggiore attenzione ai processi con i quali gli artefatti tecnologici sono messi in-uso nelle pratiche organizzative quotidiane,costituiscono alcune delle direttrici lungo le quali si svolge il più recente dibattito internazionale in ambito organizzativo.......

Su questi temi e prospettive si confronta l’opera di Bruno Latour,sociologo e antropologo delle scienze, che in occasione dell’incontro presenterà il suo ultimo libro Reassembling the Social (2006).

più informazioni su:

http://www.stsitalia.org/_doc/TrentoGraduateConference_11-12settembre_Callforpaper.pdf

27 agosto, 2006

Call for paper: Cultural Studies Now - London, luglio 2007


Ecco l’annuncio di una conferenza su Cultural Studies in Inghilterra.

Cultural Studies Now - An International Conference
Venue: University of East London (UeL), Docklands Campus
Date: July 19th – 22nd, 2007
CULTURAL STUDIES NOW is a major international conference to be held at the University of East London

Cultural Studies, as the paradigmatic interdisciplinary project, has always been defined by its relationships to proximate sets of ideas, practices and institutions. As Cultural Studies has grown and matured, its borders have multiplied. Cultural Studies has affected and been affected by contiguous disciplines, academic and non-academic institutions, political movements and projects, and creative practices of many kinds.

The question now is: has Cultural Studies been expanded, relocated and disseminated to the point where it no longer has a coherent identity? Is there a future for Cultural Studies as such? The conference will consider these issues by addressing a number of connected topics including:

Cultural Studies & Politics
Cultural Studies & Its Disciplinary Neighbours
Cultural Studies in the Public Sphere
Cultural Studies & Creative Practice
Cultural Studies & National Contexts

We welcome proposa ls for papers and presentations engaging with the full range of current themes and issues in contemporary cultural studies, cultural theory and cultural production.  Please see under CALL FOR PAPERS for full details and submission guidelines.  The deadline for submission of initial abstracts is 1st November, 2006.

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