08 settembre, 2006

Brevetti: A chi appariene la codifica mp3? (mistero)

Uno dalle questioni centrali nello sviluppo delle tecnologie è che qualcuno le possiede, e dunque chi le vuole usare deve pagare i diritti di usi dei brevetti.
Negli sviluppi delle tecnologie musicali, e in particolare per quanto riguarda il formato mp3 fino ad oggi questo aspetto è stato relativamente sottovalutato. Gli mp3, infatti, sono gratuiti (almeno per chi usa il file sharing). Ben poco si discute sui proprietari del formato mp3 e dunque ben poco si sa riguardo chi intasca i soldi dei brevetti.
E' vero, se ne è discusso poco, ma se ne discuterà a lungo in futuro. Infatti, la proprietà dei brevetti per la codifica mp3 rimane tutt'oggi una questione poco chiara. In parte essi appartengono alla Thopshon, il gigante tedesco dall'elettronica, che li comparte con il Fraunhofer Institute , che contribuì a sviluppare la codifica mp3 nel corso degli anni Ottanta. In parte essi appartengono alla (fa strano dirlo) DITTA ITALIANA SISVEL, che è uno sviluppo (fa ancora più stano dirlo) della ditta Indesit, nota produttrice di lavatrice frigoriferi.
Perché tutto ciò è importante? Perché chiunque produca un lettore mp3 sia software che hardware, deve pagare i diritti di brevetto a queste aziende. Come ai tempi del compact disc, in cui chiunque produceva un lettore di cd doveva pagare i brevetti alla Philips. Ma c'è di più. La Thompson e la SISVEL, che avevano iniziato qualche anno fa a litigare sui brevetti, avevano trovato un accordo nel 2005. Quest'anno l' accordo è stato disatteso da Thompson, e dunque si aspettano ulteriori scontri legali tra le due aziende detentrici dei diritti. Chi possederà la tecnologie musicale del prossimo decennio?

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